Sulle tracce dei ghiacciai – Alpi 2020

Comparison of the Adamello Glacier between 1891 and 2020

ITA
Caré Alto, Falletto, Fumo, Adamello, Corno Bianco, etc. dalla Lobbia Alta, 10 agosto 1891.
1891 Vittorio Sella – © Fondazione Sella

ENG
Caré Alto, Falletto, Fumo, Adamello, Corno Bianco, etc. from Lobbia Alta , 10 August 1891.
1891 Vittorio Sella – © Fondazione Sella

ITA
Anche la più vasta concentrazione di ghiaccio delle Alpi Italiane, il Ghiacciaio dell’Adamello, sta subendo gli effetti della crisi climatica. La sua particolare morfologia, un vasto altopiano da cui scendono a raggera lingue glaciali, ne faceva un unicum della geografia alpina, creando un paesaggio dalle suggestioni scandinave. La cresta delle Lobbie al centro delle immagini separa le due lingue del Mandrone a destra, che scende dal Pian di Neve, e delle Lobbie a sinistra, entrambe affacciate sul versante trentino. Imponenti appaiono le riduzioni dello spessore e dell’area totale, che è passata dai 30 km2 della metà Ottocento agli attuali 14 km2.
26 agosto 2020
2020 Fabiano Ventura – © Associazione Macromicro

ENG
The largest concentration of ice in the Italian Alps, the Adamello Glacier, is also suffering the effects of the climate crisis. Its particular morphology, a vast plateau from which glacial tongues descend in a halo, made it unique in Alpine geography, creating a landscape with Scandinavian influences. The Lobbie ridge in the centre of the images separates the two tongues of Mandrone on the right, which descends from Pian di Neve, and Lobbie on the left, both of which face the Trentino side. The reduction in thickness and total area, from 30 km2 in the mid-19th century to 14 km2 today, seems impressive.
26 August 2020
2020 Fabiano Ventura – © Associazione Macromicro